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Nuove rivelazioni sulla morte di Pablo Neruda: ipotesi arma biologica

Mistero irrisolto

A cinquantadue anni dalla morte di Pablo Neruda, avvenuta il 23 settembre 1973 poco dopo il golpe militare in Cile, resta acceso il dibattito sulle reali cause del suo decesso. La versione ufficiale parla di complica­zioni legate a un cancro, ma nuove indagini alimentano dubbi profondi.

Ipotesi inquietanti

Secondo gli ultimi sviluppi, il batterio Clostridium botulinum – tossina potenzialmente letale – sarebbe stato rilevato nei resti di Neruda nel 2017 e confermato da due laboratori indipendenti (canadese e danese). Si ipotizza che questo agente batterico sia stato iniettato nel poeta durante il ricovero presso la clinica Santa María a Santiago, a pochi giorni dall’uscita programmata per l’esilio in Messico. Gli scienziati non escludono che si tratti di un’arma biologica.

Verità ancora lontana

Nonostante le prove scientifiche, permane l’incertezza su come e perché il batterio sia entrato nel corpo di Neruda. La famiglia e i ricercatori auspicano nuove indagini per far piena luce sulla vicenda, che potrebbe riscrivere una pagina oscura della storia cilena post-golpe.

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Fonte articolo: laregione.ch

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